Leccare la figa di mia Cugina #1

Leccare la figa di mia Cugina #1 | Erano passati sei anni dall'ultima volta che avevo visto mia cugina Briana, da quando c'eravamo trasferiti in città. Adesso, dopo sei anni, io e mia madre siamo tornati dai nostri parenti in campagna per qualche mese.

Avevamo 19 anni quando ci siamo persi di vista e ricordavo Briana com'era allora, una ragazzina sveglia e simpatica. Per 18 anni era stata la mia unica compagna di giochi.

Quando arrivammo ci furono baci e abbracci, Briana se ne stava in disparte e ci guardava con curiosità. Era diventata una ragazza, alta e magra con un caschetto di capelli ricci castani e la solita espressione da impunita.

Ci salutammo e dopo un'iniziale titubanza ritrovammo la nostra complicità di quando eravamo bambini. Nei giorni successivi andammo in giro per il bosco e le poche case che si trovavano nei paraggi, intanto ci raccontavamo le nostre esperienze e, vista la confidenza che c'era fra noi, finimmo ben presto per parlare di sesso.

Racconti tradimenti Leccare la figa di mia Cugina #1 Storie Cazzo grosso

Briana non aveva molte esperienze in materia, come me del resto, ma era curiosa e molto decisa, mi confidò che spiava i genitori quando facevano la doccia o facevano l'amore, io le feci vedere alcune riviste porno che mi ero portato da casa, le piacquero molto e mi confessò che la sera a letto si sarebbe toccata in mezzo alle gambe.

Le chiesi se lo faceva spesso, mi rispose che tutte le volte che spiava qualcuno si sentiva tirare e doveva toccarsi per soddisfarsi. "Lo faccio anch'io, quando sono eccitato l'uccello mi diventa duro e devo menarmelo. Se ti và qualche volta possiamo farlo insieme?".

"Certo che mi và. Se questa sera mi aspetti sveglio vengo in camera tua quando tutti dormono e lo facciamo". Quella sera andai subito in camera e la aspettai con impazienza.

Giacché era estate e faceva caldo mi misi a letto completamente nudo, l'uccello mi tirava da matti all'idea di poter condividere i miei giochi erotici con lei. Dopo un tempo che mi sembrò interminabile sentii dei rumori nel corridoio poi la porta della mia camera si aprii lentamente.

"Sei ancora sveglio?". Era Briana con indosso solo una maglietta. "Certo che sono sveglio, ti stavo aspettando con impazienza". Allontanai il lenzuolo e gli mostrai l'uccello in erezione. "Dio che roba, fammi vedere!".

Disse avvicinandosi. "Posso toccarlo. non ti faccio male!". "Certo che puoi". Lo toccò delicatamente. "Mi piace molto quando me lo tocchi; puoi stringerlo anche più forte, non mi fai male anzi. ".

Cominciò a carezzarlo con più vigore poi mi dette un bacio sulla punta. "Sono contenta che sei tornato. " sorrise ". finalmente posso giocare con qualcuno". "Anch'io sono contento di essere tornato. Ma ora spogliati anche tu fammi vedere la tua farfallina".

Si spogliò in fretta, aveva un corpo magro ma muscoloso con due seni appena accennati, un cespuglio nero fra le gambe e un culetto rotondo e sodo. Le carezzai i capezzoli mentre lei si mordeva il labbro inferiore, poi la girai e le carezzai le natiche, la feci sedere sul letto, lei aprì le gambe e mi avvicinai alla sua figa, era circondata da morbidi riccioli neri e aveva un piacevole odore di selvatico.

Delicatamente le dischiusi la figa e fra gli umori che le colavano tra le gambe apparve una protuberanza grande come il mio mignolo. Gliela sfiorai con un dito, lei mugolò di piacere.

"È qui che ti tocchi?". Le chiesi. "sì. Fai piano perché è molto sensibile". Glielo carezzai ancora un po' poi le dissi: "Toccati tu, fammi vedere come vieni". Si prese il clitoride fra l'indice e il medio e iniziò a ruotare la mano velocemente mentre io me lo menavo in piedi davanti a lei.

Le venni sulla pancia sentendomi mancare mentre lei s'irrigidiva inarcando le reni per poi abbandonarsi sul letto soddisfatta. "È questo lo sperma che voi maschi spruzzate quando venite?". Mi chiese pasticciando con le dita il seme che le avevo sparso sulla pancia.

"sì". Le risposi accasciandomi sul letto vicino a lei. "Ha un buon sapore". Disse portandosi le dita alla bocca. Io le sorrisi e le misi una mano fra le gambe.

"Fammi sentire". Mi portai le dita alla bocca. "Anche tu hai un buon sapore". Rimanemmo a chiacchierare e scherzare un po' poi Briana si rivestì e tornò in camera sua dopo avermi dato un bacio sulle labbra.

Nei giorni successivi ripetemmo più volte il nostro gioco, poi un pomeriggio Briana mi disse di seguirla in silenzio che doveva farmi vedere una cosa. Mi portò sul retro del vecchio locale che veniva usato per la doccia, una delle pareti era fatta di assi di legno che avevano parecchie fessure.

Storie porno Leccare la figa di mia Cugina #1 Fantasie sessuali di sesso
Briana accostò l'occhio a una di queste e m'invitò a fare altrettanto. Ne scelsi una abbastanza larga e cominciai a sbirciare tutto eccitato. Vidi mia madre e la madre di Briana che si stavano spogliando, parlavano fra loro e scherzavano.

"hai messo su un bel culetto". Stava dicendo mia zia a mia madre. "e tu un bel paio di tette, chissà tuo marito come sarà contento". "sì, gli piace molto mettercelo in mezzo. Ti ricordi dei pomeriggi passati al fienile a toccarci, che bei tempi?".

"Possiamo sempre rifarlo". Risero tutt'e due. Poi mia madre aprì l'acqua e iniziò a lavarsi. Briana si era sbottonata i jeans e abbassatasi le mutandine si stava masturbando, io la imitai subito.

Cercavamo di non fare rumore. Sbirciavo fra le fessure di legno alla ricerca della prospettiva migliore per vedere quei due corpi maturi così diversi dal corpo acerbo di Briana.


Storie erotismo Leccare la figa di mia Cugina #1 Storie tette grosse
  • Finito di masturbarci ci allontanammo in silenzio. "Hai visto che culi che hanno. come mi piacerebbe palparli per bene". Disse mia cugina una volta arrivati dietro il fienile. "Anche a me non dispiacerebbe. e anche le tette non erano male!".

  • Risposi io ridendo. "Hai sentito che anche loro si toccavano insieme". "Sai qui non è che ci siano molti svaghi e neanche si vede molta gente". "sì hai ragione. però non pensavo che anche mia madre facesse certe cose".

  • "Tirerà anche lei no?". m'immaginai mia madre che faceva gli stessi giochi che facevamo io e mia cugina ed ebbi un'altra erezione. "Ho voglia di menarmelo di nuovo". Dissi tirandomi fuori l'uccello.

  • "Fai pure, tanto qui non ti vede nessuno!". Mi sfogai pensando a mia madre e mia zia sotto la doccia. Qualche sera dopo mentre io e Briana eravamo intenti nei soliti giochi sentimmo un rumore in corridoio, eravamo nudi e stavamo per rivestirci quando la porta si aprì.
Era mia madre che evidentemente insospettita era venuta a vedere cosa succedeva. "Ma cosa state facendo?". Mormorò "Dai zia non ti arrabbiare!". Briana aveva riacquistato un po' di sangue freddo "Stavamo giocando insieme, non facevamo niente di male!".

Mia madre entrò e chiuse la porta "Lo vedo". Era perplessa, cercava di darsi un tono ma non sembrava veramente arrabbiata. "Del resto" continuò Briana "anche tu e la mamma da ragazze facevate e stesse cose no?".

"e a te chi l'ha detto?". Adesso le scappava da ridere. Si sedette sul letto in mezzo a noi. "Non è che per caso oggi pomeriggio ci stavate spiando dietro la doccia?".

Io e Briana ci guardammo e ridemmo. "Lo immaginavo. dovreste fare meno rumore, però. e cosa avete fatto poi?". "Ci siamo toccati". Risposi io. Mia madre annuì sempre più divertita.

Vista l'atmosfera che si era creata le chiesi: "Che facevi tu e la zia quando vi nascondevate nel fienile, ce lo racconti?". "Si. dai zia, dicci. siamo curiosi!". Fece eco Briana.

Storie Figa bagnata Leccare la figa di mia Cugina #1 Sborrata in bocca

"Più o meno quello che fate voi, qualche volta veniva qualche ragazzo e ci piaceva vederlo schizzare". a sentirle raccontare quelle cose il mio uccello riprese la sua erezione, mia madre se ne accorse ma fece finta di niente.

"Sai ci siamo eccitati molto a vedere i vostri culi oggi". Disse Briana "Lui ha dovuto masturbarsi due volte!". "Davvero? Bisognerà far chiudere quelle fessure allora". Disse mia madre scherzando "Se no vi rovinerete la salute!".

Mentre parlava si era accomodata meglio sul letto e la camicia da notte già corta di suo le era risalita fino agli slip, mettendo in risalto le sue cosce bianche.

Sia io che Briana non riuscivamo toglierle gli occhi di dosso, quando lei se ne accorse cercò di risistemarsi e ridendo ci disse: "Siete proprio due sporcaccioni, non perdete occasione".

"Dai zia". Disse Briana "Non ci capita spesso di vedere cosce così belle da vicino. Perché non giochi un po' con noi?". Mentre parlava le accarezzò l'interno di una coscia.


Racconti troia Leccare la figa di mia Cugina #1 Storie Pompino
Ero senza fiato. Temevo una reazione di mia madre che mettesse fine alla complicità che si era creata. Invece mia madre ci guardò tutti e due sorridendo. "Visto che vi faccio questo effetto perché no, in fondo è un pezzo che non mi diverto un po'. Qui però non è il caso, siamo in mezzo al corridoio, mettetevi qualcosa addosso e andiamo in camera mia, oltretutto staremo più comodi".

Ci infilammo una maglietta e la seguimmo in silenzio. Una volta entrati mia madre chiuse la porta a chiave, io e Briana ci spogliammo, mia madre ci raccomandò di fare piano poi si sfilò la camicia da notte.

Eravamo ipnotizzati dalle sue tette, si avvicinò sorridendo, ci abbracciammo, le nostre bocche si attaccarono ai suoi capezzoli che erano grossi duri, le nostre mani, intanto, percorrevano il suo corpo.

Briana si spostò dietro di lei e inizio a palparle il culo, poi le sfilò le mutandine. Vidi il suo cespuglio nero, mi inginocchiai e iniziai a leccarla in mezzo alle gambe mentre Briana le palpava e baciava le natiche.

Mia madre tratteneva a fatica i suoi gemiti, ci scostò e si diresse verso il letto, prese Briana per mano e la fece distendere, le allargò le gambe e iniziò a leccarle la figa, Briana si mordeva la mano per non urlare finché non venne in preda agli spasimi.

Mi avvicinai a mia madre e le infilai la lingua in bocca, sentivo il sapore di Briana mentre la esploravo con la lingua. Quando mi staccai da lei Briana si era ripresa e si era avvicinata a noi abbracciandoci.

"Adesso" disse mia madre sottovoce rivolta a me "inginocchiati dietro di me mentre tu Briana mi lecchi come ho fatto io poco fa!". Mi inginocchiai dietro di lei con l'uccello teso come un toro, glielo appoggiai in mezzo alle natiche, sentii il suo sfintere palpitante, iniziai a spingere e scivolai dolcemente dentro di lei.



Please activate Javascript then press (F5), to open the page properly.
Racconti Porno.
http://storie-di-sesso.blogspot.com/