Leccare la figa di mia Cugina #2

Leccare la figa di mia Cugina #2 | Cominciammo a muoverci con foga e dopo poco le schizzai un fiotto di sperma nell'intestino mentre il suo buchetto si contraeva spasmodicamente.

Ci accasciammo sul letto esausti. "Allora porcellini vi siete divertiti?". Ci disse mia madre. "Promettimi che lo rifaremmo ancora zia". "Vedremo". Sorrise mia madre. "Per il momento tornate in camera vostra e non dite niente a nessuno, mi raccomando".

Promettemmo e dopo esserci rivestiti ce ne andammo a dormire. Il giorno dopo io e Briana eravamo ancora eccitati al ricordo della notte precedente, appena possibile andammo dietro il fienile e iniziammo subito a masturbarci.

Ad un certo punto lei mi chiese se ero capace di leccargliela come aveva fatto mia madre la sera prima io le risposi di sì a patto che lei mi succhiasse l'uccello, ci sdraiammo uno con la testa fra le gambe dell'altro e iniziammo a succhiarci con foga, venimmo tutt'e due in fretta.

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"Dobbiamo trovare il modo di farlo più spesso". Mi disse lei. "Ieri sera credevo di impazzire!". "Anche a me è piaciuto molto, vedrai che lo rifaremo presto". l'aiutai a pulirsi la faccia dal mio sperma e tornai verso casa.

Entrai senza far rumore e passando davanti la porta semiaperta della cucina sentii mia madre e mia zia che ridevano. "così li ho dovuti portar sù e calmarli un po'!".

Le stava raccontando della sera precedente. "Erano così eccitati che c'era il rischio che la mettesse incinta!". "e m'immagino come hai fatto a calmarli, però potevi chiamare anche me. sei un'egoista".

"Vedrai che non mancherà l'occasione sono due veri porcellini!". "sì ormai sono grandi bisogna che imparino a fare le cose per bene". Non riuscivo a credere alle mie orecchie, avevo sempre pensato di dover fare di nascosto dai grandi certe cose e invece loro erano più assatanati di noi.

Me ne andai in camera mia eccitatissimo dalla prospettiva di un'estate piena di promesse. Quel pomeriggio decisi di forzare un po' la situazione e quando mia zia si allontanò per andare nell'orto la raggiunsi.

"Non sei con Briana?". Mi chiese mia zia "Doveva aiutare in cucina". Le risposi. Lei intanto si era chinata a raccogliere delle verdure e io mi misi alle sue spalle, dalla mia posizione vedevo il suo culo che si protendeva verso di me ogni volta che si chinava, la sua gonna era abbastanza corta da scoprirle le cosce.

Mi stavo eccitando parecchio, sentivo il mio uccello che s'induriva sempre di più. Sempre chinata a raccogliere le verdure finì per trovarsi a mezzo metro da me ed io mi feci coraggio e le poggiai una mano sul culo.

"Ehi, cosa stai facendo?". Il suo tono era divertito. "Non ho resistito alla tentazione, spero non ti dispiaccia". Le risposi scherzando. "Sei proprio un porcellino!". Si alzò e si girò verso di me.

"Ti piace proprio, il mio culo?". "sì zia, mi piace da morire, da quanto ti ho visto nella doccia non faccio che pensarci". "Ma bravo, fai anche il guardone adesso. Scommetto che te lo sei anche menato?".

Scoppiammo da ridere a tutti e due. Le misi una mano sul fianco. "Fammelo toccare un po', sii buona dai". "Che imprudente che sei!". La mia mano si era infilata sotto la gonna "Dai non qui. aspettami nel fienle".

Raccolse le sue cose e si allontanò verso casa, io intanto andai ad aspettarla nel fienile come mi aveva detto. Dopo una buona mezz'ora la sentii entrare nel fienile le andai incontro, quando fummo vicini mi disse: "Allora porcellino, fammi vedere che effetto ti fa il culo della zia".

Mi appoggiò la mano sulla patta dei pantaloni, il mio uccello ebbe un sussulto, mia zia approvò, poi si sfilò le mutande, io le andai dietro e le tolsi la gonna.

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Il suo culo era sodo e bianco, iniziai a baciarlo e ad infilarle la lingua nel solco delle natiche, mia zia mugolando di piacere si chinò mettendo in mostra la sua figa pelosa e piena di umori, ci tuffai la lingua mentre lei allargava sempre più le gambe "sì. bravo, continua".

Continuai per un po' assaporando quel gusto amarognolo che sapeva di salsedine. Quando si girò era rossa in viso, senza dire una parola si inginocchiò davanti a me e mi tirò fuori l'uccello poi, dopo averlo leccato per bene, mi disse: "Ti faccio venire con la bocca? o preferisci mettermelo dentro?".

"Voglio scoparti zia!". Si sdraiò sul fieno e allargò le gambe, la sua figa era una bocca spalancata. "Vieni piccolo, mettilo dentro". Mi sdraiai sopra di lei e sprofondai in quella caverna morbida e pelosa, cominciai a spingere mentre lei mi incitava a continuare.

Le venni dentro quasi senza accorgermene. "Bravo piccolo, sei stato proprio bravo!". Mentre parlava mi carezzava la schiena "Però devi stare più attento, non tutte le donne prendono la pillola".

"Non ci avevo pensato!". Nella foga della scopata non avevo proprio considerato la cosa. "Stai attento la prossima volta. Non è che l'hai fatto anche con Briana?". "No. Ci tocchiamo, qualche volta lo facciamo con la bocca".


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  • "Bravi, bisogna stare attenti. Lo so che vorreste farlo anche voi ma bisogna prendere delle precauzioni altrimenti sono guai. Ora da bravo vai a casa io vi raggiungerò fra un po'".

  • Mi risistemai e tornai a casa. Quella sera a cena notai che mia madre e mia zia si sorridevamo e parlottavano fra loro ma ero stanco e non ci feci molto caso.

  • La mattina successiva venne a svegliarmi mia madre, si sedette sul letto e sorridendo mi disse: "e bravo il mio porcellino, ho saputo che ti sei scopato la zia e sei stato anche bravo!".

  • "Non ti dispiace?". "Figurati! Sono contenta. adesso sei grande". "Adesso bisognerà pensare anche a Briana". "Lo so che non vedete l'ora voi due, però bisognerà prendere qualche precauzione". Poi vedendo la mia erezione da sotto il lenzuolo ammiccò divertita.
"Ma ce l'hai sempre sull'attenti?". Prese a massaggiarlo. "Non smettere ti prego!". "Stai diventando un vero vizioso!". Scostai il lenzuolo e il mio uccello si tese alla ricerca di uno sfogo.

"Ti prego mamma fammi venire". Lei mi guardò sorridendo poi si chinò e sentii la sua bocca ingoiarmi, iniziò a succhiare finché non le svuotai tutto il mio sperma in bocca.

"Hmm! Posso fare a meno della colazione". Fece lei dopo aver ingoiato fino all'ultima goccia. "Potrai venire a fare colazione da me tutte le volte che vorrai!". Qualche sera dopo mentre mi preparavo per andare a letto sentii bussare alla porta era mia zia che a bassa voce mi invitò a seguirla senza fare rumore.

Incuriosito ed eccitato la segui ma, contrariamente a quanto mi aspettavo, ci dirigemmo verso la camera di mia madre. Dentro c'erano Briana e mia madre che ci aspettavano sedute sul letto.

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"Come avrai capito" mi disse mia zia "è arrivato il momento di fare di Briana una donna e sarai tu a farlo". Io e Briana ci guardammo negli occhi e ci sorridemmo.

"Però" aggiunse mia madre "devi stare molto attento, assolutamente non devi venirle dentro. Possiamo fidarci?". Le rassicurai. Ci togliemmo i pochi abiti che avevamo e mentre mia zia mi accarezzava, mia madre faceva altrettanto con Briana poi, ci spinsero uno nelle braccia dell'altro.

Abbracciai mia cugina e iniziai a baciarla mentre le nostre mani frugavano dappertutto. Scesi a baciare i suoi seni ed infine tuffai la mia bocca nel suo cespuglio. Briana si sdraiò di traverso sul letto e spalancò le gambe ed io, eccitato ed emozionato al tempo stesso, mi avvicinai e diressi l'uccello verso le sua labbra spalancate.

Diversamente da mia zia la figa di Briana era stretta e anche se bagnata trovavo difficoltà a penetrarla. Mia madre che era seduta sul letto accanto a noi inizio a massaggiarle il pube mentre mia zia che si era posta dietro di me mi spingeva con il bacino.


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Lentamente l'uccello si fece strada procurandomi qualche fitta dolorosa, anche Briana aveva sul viso una smorfia di dolore. Una volta infilato tutto mi fermai per riprendere fiato, la smorfia sul viso di Briana sparì, mia zia mi mise le mani sui fianchi e spingendo col suo bacino iniziò a dare il ritmo alle mie spinte che mano a mano diventarono sempre più veloci, accompagnate dai mugolii di piacere di Briana che ormai era eccitatissima.

Mia madre mi incitava a bassa voce, ormai arrivato al punto di non ritorno mi spostai indietro e strofinando l'uccello sulla pancia di Briana schizzai; tutto il mio sperma su di lei.

"Evviva!". Sussurrarono mia zia e mia madre all'unisono, io abbracciai Briana e ci scambiammo un bacio appassionato e dolcissimo mentre le nostre madri ci accarezzavamo e ci sbaciucchiavano. "Ti ha fatto molto male?".

Chiese mia zia a Briana. "Un po' all'inizio, ma poi è stato bellissimo". "Adesso aspettate qualche giorno poi potrete farlo quando volete". Aggiunse mia madre. "Ma fate sempre attenzione, mi raccomando!".

"Certo, state tranquille". Mia zia e mia madre si guardarono soddisfatte poi mia madre disse: "e noi? Che facciamo adesso?". "Dai vieni qui". rispose mia zia. "So io cosa ci vuole per te!".

Si abbracciarono ed iniziarono a baciarsi, poi mia zia cominciò a leccarla in mezzo alle gambe, io e Briana ci guardavamo eccitati. Mi avvicinai a mia madre e iniziai a succhiarle un capezzolo mentre con la mano le stingevo l'altro, anche Briana si era avvicinata e aveva iniziato ad accarezzare il culo di sua madre e a frugarla fra le gambe.

Poi mia madre e mia zia si sdraiarono sul letto con le gambe spalancate e io e mia cugina sprofondammo le nostre bocche nelle loro fighe fino farle godere.



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